
Cortile a giardino con figure, effetto di sole, 1867 o 1868, olio su tela, cm 133.5X95, firmato in basso a destra Carcano F., Busto Arsizio, Collezione Privata
Leggendo con attenzione la cronologia delle esposizioni in cui sono comparse le opere del Carcano ci si imbatte spesso in un opera intitolata Cortile a giardino, con figure; effetto di sole, che compare a Milano nel 1864, a Parigi nel 1867, a Milano e a Torino nel 1868 e a Monaco nel 1869. Sorge comprensibilmente il pensiero che il pittore fosse così affezionato alla tela che se la portasse dietro, come faceva Leonardo con la Gioconda! A fugare questa stramba ipotesi è comparsa sul mercato una seconda versione, databile al 1867 o al 1868, della più celebre Cortile a giardino con figure effetto di sole, nota anche come La piccola fioraia della Collezione Marzotto, una delle opere più famose e riprodotte dell’artista lombardo. Quella che chiameremo per comodità Fioraia Marzotto, datata 1892, ma esposta solo nel 1864, piacque molto allo “scapigliato” Giuseppe Rovani, che ne scriveva sulla “Gazzetta di Milano” il 21 Settembre, descrivendone la più incantevole armonia, nella resa dell’aria, il fondo, le masse verdi, i fiori, il sole mattinale che illumina la scena … con tale verità che l’illusione confonde la produzione dell’arte con gli effetti della realtà. Il Rovani apprezza soprattutto la figura in primo piano che stacca sul fondo lieto di sole e verdure e che, disegnata con tanto garbo e dipinta con tanta felicità di toni … per misura cessa d’essere una macchietta assumendo lo sviluppo di una figura che potrebbe trionfare in qualunque quadro di storia. Sarà stato grazie a queste lusinghiere osservazioni, tralasciando invece la bocciatura del critico conservatore Giuseppe Mongeri, che dalle pagine di “Il Pungolo” puntava il dito contro la pittura filacciosa, senza contorni di sorta, che Carcano tornò sullo stesso soggetto, portando all’Esposizione di Brera del 1868 questa nuova versione della fioraia con il titolo di Cortile a giardino con figure, effetto di sole, che fu esposta alla mostra annuale di Brera nel 1868, assieme alla Fioraia Marzotto. Camillo Boito, con il nom de plum di Jacopo Cosmate la descrisse nel “Pungolo” del 25 Settembre 1868, come un quadrettino piccino piccino dipinto con garbo, eleganza e sole davvero, con un orto e in fondo una linea mi pare di castagni, e sul dianzi una ragazzetta che raccoglie fiori in un canestro, e de’ panni azzurri, candidi, paonazzi, distesi sopra una siepe. Una curiosità: esistono altre due versioni della Fioraia. Una è attualmente dispersa e identificabile attraverso una fotografia dell’Esposizione Universale di Parigi del 1868, pubblicata da Karl Lankheit in Von der napoleonische Epoche zum Risorgimento. L’altra è quella che ho chiamato la Cugina nobile della Piccola Fioraia ed è un quadro anch’esso disperso, riprodotto però in una foto del Fondo di Luca e Giovanni Beltrami dell’Archivio Fotografico del Comune di Milano.
La piccola fioraia non può essere Angela Carcano poiché la stessa aveva 1 anno nel 1862 (età evidentemente incompatibile con quella della fioraia)… ed infatti Angela Carcano è in realtà la bambina vestita di rosso.
L’altro soggetto femminile raffigurato accanto alla bambina, peraltro, non può essere la madre di Angela (Paolina Zorloni 1840- morta il 20/2/1862) che mori di parto.