
L’isola dei pescatori; Lago Maggiore (effetto di mattina), 1880, olio su tela, cm101x200, firmato in basso a sinistra F. Carcano, Stresa, Collezione Privata
L’isola dei pescatori è uno dei quadri pù noti di Filippo Carcano che ripropone un’iconografia ormai convenzionale. Si tratta di un soggetto caro a molti pittori di paesaggio, fra cui Ashton, Lelli e Dovera. La tela, improntata su una tonalità perlacea, ha immediato successo, spingendo l’artista a eseguire una serie di dipinti con soggetto e inquadratura simile, di minori dimensioni. L’isola dei pescatori sintetizza esemplarmente la pluralità delle ricerche e delle sperimentazioni compiute da Carcano nell’arco di tutta la sua attività artistica. Esposto per la prima volta a Brera nel 1880 il dipinto è immediatamente venduto, come apprendiamo da un trafiletto del “Il Pungolo” del 16/17 ottobre 1880: Un quadro – Il pittore F.C. ha ieri venduto la tela L’isola dei pescatori che da alcuni si reputava il più bel quadro della Mostra di Brera or ora chiusa. L’acquirente è il signor cav. Podreider. Carcano dipinge questo soggetto dall’isolotto di Marghero dove si metteva tutte le mattine … fra un ciuffo di pianta stillante di rugiada e il pacciume colle rane, per essere proprio vicino al piano del lago, per udire il gorgoglio delle crespe e delle ondine, per odorare l’umido delle prore sciacquate e dei remi gocciolanti. Si tratta dunque di uno dei numerosi quadri dal vero che l’artista produce sul Lago Maggiore. L’increspatura dell’acqua non si poteva ottenere con maggiore verità e severa sobrietà di mezzi: davvicino vedi pennellate tra loro, che occupano tutti i piani del lago; ti arretri di due passi e scorgi meravigliando l’acqua trasparente, appena accarezzata con un minutissimo ondeggio.