
Filippo Carcano, Allegria, Pescarenico nel Lago di Lecco, olio su tela, 100×200, in mostra a Milano, Galleria Art Studio Pedrazzini dal 24 Marzo al 7 Aprile 2017
Ernesto Balbo Bertone, conte di Sambuy, lo acquistò immediatamente per la sua personale raccolta d’arte. Il politico e nobiluomo, maestro di cerimonie a corte e presidente dal Comitato Espositivo della Quarta Esposizione di Torino del 1880, aveva ben compreso lo straordinario valore iconografico di Allegria, Pescarenico nel Lago di Lecco e decise cos’ di aggiungerlo alla sua collezione privata. Nel Padiglione appositamente costruito, che diventerà in seguito la sede della Galleria d’Arte Moderna, Filippo Carcano, che da tempo si dedicava alla pittura di paesaggio, aveva portato anche altri quadri: Malinconia (la pietra papale al Mottarone), Una via di Gignese, Pescarenico (con effetto di neve), esposto l’anno prima alla Braidense e definito da Gustavo Macchi “la perfetta espressione delle sue qualità e tendenze”, e Impressione d’estate. Secondo il critico contemporaneo Luigi Chirtani, che ne scriveva su “L’Illustrazione Italiana”, il paesaggio di Allegria era “costruito con fare robusto e un andar risoluto e poderoso del pennello” dove le figure “svaniscono, per così dire, nell’ambiente“.

Raffaele Armenise (Bari, 1852 – Milano, 1925), Gli artisti premiati all’Esposizione di Torino. Filippo Caracano è in altro a destra
Fu così che il grande dipinto, premiato con un riconoscimento di merito alla pari con Marco Calderini, rimase nascosto per più un secolo. In verità, nel 1914, era tra le opere esposte alla mostra postuma in onore di Filippo Carcano, morto un anno prima a 73 anni. Da allora l’imponente visione del rione lecchese, dove secondo Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, era collocato il convento dei Cappuccini di Fra’ Cristoforo, restò ben custodita a Villa Sambuy. Gli studiosi di Carcano non conoscevano l’esatta ubicazione e addirittura temevano che il dipinto fosse andato distrutto, ma è invece sopravvissuto alle due guerre e riappare ora, in ottime condizioni.

Fotoritratto di Filippo Carcano, 1879-1880, cdv, cm 10.5×6.4. Sul verso: “Pagliano Milano”; sul recto manoscritto: Carcano Filippo cognato e stampato: Tre Stemmi: Regno d’Italia, Associazione Industriale Italiana e Pagliano con alloro con brevetto del Regno d’Italia per Ritratti di Famiglia e premiato con medaglia all’Esposizione di Milano del 1871 Fotografia Pagliano Galleria Vittorio Emanuele Scala N° 11 Milano Specialità in ritratti su smalto e percellana, Collezione Privata. Da questa fotografia l’illustratore Raffaele Armenise ha tratto il volto della sua tavola dedicata agli artisti premiati all’Esposizione di Torino
Il ritrovamento di questo fondamentale capolavoro si deve a Fabrizio Pedrazzini, gallerista, grande conoscitore di pittura ottocentesca e presidente della Fima, Federazione Italiana Mercanti d’Arte. “Quando, poco più che trentenne, lo vidi per la prima volta nella villa del Conte Sambuy mi emozionai e fu subito amore – racconta Pedrazzini, che ama molto quei luoghi anche perché è originario di Bellano – “Pescarenico, il lago di Lecco, le Grigne hanno sempre significato per me, milanese d’adozione, le mie origini, la mia terra natìa alla quale resto tuttora profondamente legato e alla quale voglio tributare un omaggio. Mai come in questo dipinto sono riuscito a scorgerne l’importanza e la bellezza“. Carcano ha reso con maestria e delicatezza cromatica la bellezza pacata del peasino appoggiato sull’acqua e coronato dalle vette prealpine.

Imbarcadero sul lago Maggiore, Olio su tela, cm 22,5×34,5 di Eugenio Gignous, è una delle opere dei pittori lombardi in mostra alla Galleria Art Studio Pedrazzini dal 24 Marzo al 7 Aprile 2017
Dal 24 di Marzo al 7 Aprile 2017 sarà possibile rivedere dipinto di Carcano presso la Galleria Art Studio Pedrazzini, in Via Achille Zezon 5 a Milano, telefono 335 461243: orario: 10/13 – 15:30/19, ingresso gratuito. Link: http://www.artstudiopedrazzini.it/
Attorno ad Allegria è stata allestita una retrospettiva con opere di autori lombardi, influenzati dalla ricerca del vero nella resa della natura inaugurato da Carcano a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, grazie ai suoi innumerevoli soggiorni attorno ai grandi laghi di Lombardia e Piemonte. Il catalogo della mostra è firmato da Elisabetta Chiodini, esperta e studiosa di Filippo Carcano, che ha ricostruito con precisione il breve percorso espositivo della tela e ne ha tracciato la fortuna critica, con uno studio della bibliografia d’epoca.

Achille Tominetti, Rio d’Aurelio a Miazzina, 1881 olio su tela cm 38×25, Milano, Galleria Art Studio Pedrazzini
Tra le opere degli artisti lombardi in mostra si possono ammirare Imbarcadero sul lago Maggiore, eseguito dal vero nel 1879 da Eugenio Gignous; il paesaggio boscoso del Rio Aurelio a Miazzina di Achille Tominetti, la grande tela Acquazzone d’Aprile di Giorgio Belloni, presentata all’inaugurazione della nuova sede della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano nel 1886, e ancora Leonardo Bazzaro, Emilio Gola, Pompeo Mariani e Giuseppe Mentessi.